Il culto del teschio messicano
Il teschio è un elemento da sempre presente nella cultura messicana. Basti pensare al tzompantli, che nelle società mesoamericane che vissero in Messico, come nella tradizione Maya e Azteca, rappresentava un vero e proprio altare costituito da un’intelaiatura alla quale venivano appesi i teschi dei prigionieri di guerra.
In epoca più recente, verso la fine del XIX secolo, con i governi di Benito Juárez e Porfirio Díaz, i teschi iniziarono a fare la loro apparizione su una serie di giornali di critica sociale. Nacquero infatti i cosiddetti i teschi letterari, versi in stile satirico che avevano l’intento di esprimere il malessere verso la politica e la società dell’epoca. I primi risalgono al 1849 ed apparvero sul giornale messicano El Socialista. La loro caratteristica è che erano scritti in forma di epitaffio, di iscrizione funebre, come se si riferissero a persone già morte. Erano inoltre accompagnati da disegni di teschi e scheletri vestiti in modo elegante, che andavano a cavallo o partecipavano alle feste dell’alta società.
Al giorno d’oggi i teschi letterari si riferiscono a delle composizioni di poesia che vengono scritte in occasione della festa del Dia de los Muertos. Sono poesie ironiche e divertenti, scritte in forma di epitaffio e indirizzate non solo ai morti, ma anche ai vivi, ad amici e familiari. Riflettono l’atteggiamento dei messicani nei confronti della morte e dell’idea che prima o poi tutti finiamo con l’essere dei teschi.
Il teschio messicano nell’arte popolare: La Catrina
La loro apparizione si deve a José Guadalupe Posada, un illustratore messicano attivo verso la fine del 1800 e gli inizi del 1900, il quale si guadagnò la fama per le sue illustrazioni di teschi, tra cui anche la Catrina, che inizialmente era chiamata La Calavera Garbancera. La loro prima diffusione avvenne su giornali dove erano illustrati come scheletri vivi personificati. I teschi da lui rappresentati avevano un chiaro intento caricaturale di critica verso l’esistente situazione socio-politica del paese.
In particolare, la Catrina, uno scheletro di donna con un largo cappello e vestita con gli abiti dell’Europa aristocratica dei primi del 1900, rappresentava una critica diretta a quei messicani indigeni che si arricchirono durante l’epoca del presidente Porfirio Diaz. Questi, nei loro modi di vivere e vestire, iniziarono a disprezzare le proprie origini e la propria cultura, copiando sempre più le mode borghesi europee. Infatti, vergognandosi delle loro origini indigene e della loro eredità culturale, si vestivano in stile francese e indossavano molto trucco per coprire la loro pelle e renderla più bianca. Ma non solo: la critica era diretta anche a quei messicani che, nonostante fossero rimasti poveri, volevano comunque ostentare uno stile di vita tipicamente europeo che non si confaceva alle loro possibilità, e nemmeno alle loro tradizioni.
In questo modo Posada portò i teschi direttamente nell’arte popolare, di cui sono un’espressione. I teschi di Posada sono associati alle tradizioni del popolo messicano, ed in particolare alla tradizione legata al Giorno dei Morti, dal momento che l’artista nelle sue opere volle sempre rappresentare la vita e drammi quotidiani del popolo messicano ed ebbe con esso uno stretto rapporto.
Successivamente, la Catrina fu ripresa in considerazione molti anni più tardi dall’artista messicano Diego Rivera (a cui si deve questo nome), che le riservò uno spazio di particolare rilevanza nel murales del 1947 “Sogno di una domenica pomeriggio nell’Alameda Centrale”. Qui la Catrina appare come una dama borghese con al collo un boa di piume, che vive tra le persone comuni.
Qui puoi vedere come fare una Nail Art ispirata al Teschio di Zucchero Messicano:
Il giorno dei Morti e i teschi messicani di zucchero
Erroneamente, l’immagine della Catrina messicana, è stata spesso e per lungo tempo associata alla festa del Día de los Muertos, anche se la sua origine, come abbiamo visto, proviene da un altro contesto.
Tuttavia, al giorno d’oggi, la Catrina fa parte della cultura messicana, tanto da diventare quasi l’immagine messicana per eccellenza della morte ed è diventata un’icona del Dia de los Muertos.
Il teschio messicano così come lo conosciamo oggi deve la sua apparizione ad una tradizione messicana molto antica.
Una delle feste messicane più popolari è il Día de los Muertos, il Giorno dei Morti. L’1 e il 2 novembre le persone fanno visita alle tombe dei loro familiari. Il ricordo dei defunti si mescola con una grande festa in cui abbondano immagini che alludono alla morte. Una cosa molto tipica, per esempio, è mangiare marzapane con la forma di un teschio.
La particolarità di questa festa e della rappresentazione dei teschi è che hanno una valenza gioiosa, tutt’altro che macabra. Questo è chiaramente visibile dai colori che li accompagnano e che simboleggiano una visione allegra dell’aldilà. L’importanza del distacco dalla vita terrena è cruciale: infatti, secondo la credenza messicana che si rifà alla cultura azteca, se il momento del distacco è vissuto come una festa gioiosa, le anime dopo la morte non potranno essere tristi. Da qui deriva l’allegria con la quale si festeggia questa ricorrenza.
Il teschio messicano si ricollega ad una simbologia molto ricca e curiosa e cambia il modo di vedere i teschi tipico dell’Occidente. In Messico, contrariamente a ciò che avviene nella cultura occidentale, i teschi, e più in generale gli scheletri, sono simboli che vengono celebrati. Ciò significa che invece di dargli un significato macabro, sono viste come raffigurazioni gioiose e addobbate con dettagli dai colori vivi.
Qui puoi acquistare il salvadanaio a forma di Teschio Messicano:
-
Mini Teschio Messicano Decorativo
7,59€ Spedizione Gratuita* VEDI PRODOTTO -
Salvadanaio a Forma di Scheletro Messicano
17,49€ Spedizione Gratuita* VEDI PRODOTTO -
Salvadanaio a Forma di Teschio Giallo
4,76€ Spedizione Gratuita* VEDI PRODOTTO -
Salvadanaio a Forma di Teschio Messicano Colorato
10,31€ Spedizione Gratuita* VEDI PRODOTTO -
Salvadanaio in Ceramica con Teschio Messicano
12,90€ Spedizione Gratuita* VEDI PRODOTTO
Nonostante rappresenti per noi la celebrazione della morte, in Messico il Día de los Muertos (che per noi sarebbe il giorno della Commemorazione dei Defunti, o Festa dei Morti, ma che in realtà con questo ha ben poco a che vedere), che si festeggia il 2 novembre, è un momento di condivisione. In quel giorno si consumano i tipici teschi di zucchero, le calaveras appunto, che vengono offerti come dono in ricordo dei defunti sugli altari delle offerte e come dolcetto per i bambini. Sono oggetti pittoreschi, molto colorati e decorati con rose e fiori, che, nonostante facciano allusione alla morte, esprimono allegria. Oltre che di zucchero, questi teschi possono essere anche di cioccolato o di amaranto, oltre che di altri materiali non commestibili, come i teschi di argilla.
TATUAGGI CON TESCHIO MESSICANO
Il significato del tatuaggio del teschio messicano può essere visto qui, dove spieghiamo la storia e molti dei suoi dettagli. Ora andiamo a vedere le immagini dei tatuaggi.
Dove fare un tatuaggio con teschio messicano?
I luoghi più comuni per fare il tatuaggio dei teschi messicani sono la spalla, la gamba e la schiena. Ma cosa stiamo a parlarne se puoi vederlo? Guarda queste immagini.
Esempi e immagini del tatuaggio dei teschi messicani
Anche nel nostro negozio abbiamo articoli con teschio messicano: